Progetto Internazionale Papa Alessandro IV

Le Fasi

   

        La prima fase è lo studio geofísico-archeologico dell’interno della Cattedrale di Viterbo, del Museo del Duomo e delle loro vicinanze, con inizio gennaio

                   2011.

 

        La seconda fase prevede la ricognizione speleologica, topografica, archeologica e geologica, delle cavità artificiale sottostanti al “Colle del Duomo”,  

                    con avvio inizio aprile 2011.

 

        La terza fase prevede scavi archeologici delle parti più interessanti rilevate con lo studio geofisico nel Duomo e nella zona circostante. Si svolgerà con

                    avvio presumibile a Luglio 2011.

 

        La quarta si svilupperà con la realizzazione di due Convegni Internazionali, che  renderanno pubblici i risultati della ricerca e gli studi sulla vita e

                    l’opera di  Alessandro IV, nonché sull’Europa e la Viterbo del XIII secolo.

 

 


Prima fase: studio geofisico - archeologico

Lo studio geofisico - archeologico dell’interno della Cattedrale di Viterbo, del Museo del Duomo e delle loro vicinanze, e la base fondamentale per l’acquisizione dei dati preliminari necessari al raggiungimento degli obiettivi del progetto. È uno studio di rilevante importanza pur trattandosi di una ricognizione semplice da svolgersi ed eseguibile in poco tempo; verranno applicate tecnologie geofisiche d’ultima generazione “non invasive, né distruttive” molto efficaci; per le quali verranno applicate nove metodologie diverse e quindici diversi macchinari.

Viterbo sarà il primo luogo al mondo in cui si saranno utilizzati e confrontati, nella ricerca archeologica, dati di rilievo provenienti da tante diverse fonti integrate fra loro.

Alcune di queste metodologie sono state usate per ritrovare fra l’altro tombe con le mummie in Egitto, le camere segrete nelle piramidi del Mexico, le cripte della Cattedrale di Santa Maria Maggiore in Roma, il Tempio di Augusto sotto il Duomo di Tarragona, i cunicoli sotto la pavimentazione della “Insula del Centenario” in Pompei.

L’Università degli Studi della Tuscia, assieme alle Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi di Palermo e Università di Granada (Spagna), insieme all’Istituto di Geofisica d’Andalusia, partecipano alla realizzazione di questo progetto internazionale dal valore unico, alla quale collaboreranno studiosi e professionisti di Viterbo.

 

Seconda fase: ricognizione speleologica, topografica, archeologica e geologica, delle cavità artificiale sottostanti il “Colle del Duomo”.

 

Lo studio delle cavità artificiali e l’analisi delle possibilità di accedervi si svolgerà con metodologia di esplorazione speleologica, di rilevamento topografico e di studio archeologico e geologico. Tale studio non riguarderà unicamente le cavità rilevate con lo studio geofisico precedente, ma anche quelle che verranno individuate durante la ricognizione speleologica, topografica, archeologica e geologica.

 

In questa fase è prevista la possibilità di valersi di avanzati sistemi di esplorazione robotizzati e motorizzati con sistemi di video-esplorazione e tecniche geologiche di ricognizione con endoscopie (con camera a fibre otiche) guidate per georadar, (per l’esplorazione degli spazi di difficile acceso o ad elevato grato di pericolosità).

 


Terza fase: scavi archeologici delle parti più interessanti rilevate con lo studio geofisico nel Duomo e nella zona circostante.

 

Nella terza fase si avvieranno scavi archeologici, sulla base dei risultati degli studi geofisici eseguiti studiando un piano programmatico d’intervento archeologico su alcune aree ”mirate” sia all’interno della Cattedrale che all’esterno, con gli obiettivi di ritrovare la salma di Papa Alessandro IV e le strutture archeologiche d’interesse, sottostanti la Cattedrale e altre aree del Colle del Duomo.

 

Gli scavi archeologici saranno effettuati in sequenza temporale tenendo in particolare conto l’eventuale intervento di consolidamento degli edifici che dovessero, alla luce degli studi eseguiti, presentare condizioni di potenziale instabilità; pertanto oltre agli scavi come sopra programmati si intende eseguire anche scavo/scavi archeologici nelle aree interessate dagli interventi di consolidamento.

 

I lavori di scavo comporteranno un programma di restauro conservativo del pavimento alessandrino, molto deteriorato. Si prevede che per la sua conservazione sia oggetto di due tipi di interventi: il primo di restauro ed il secondo di distacco, restauro e posa in opera, da effettuare in porzioni localizzate al fine di permettere le operazioni di scavo archeologico.

 

Prima dello svolgimento degli scavi e dell’acceso alle cavità artificiali non raggiungibili, in fase di programmazione dei lavori si applicherà una tecnologia di analisi tecno-geologica, che prevede la ricognizione degli oggetti d’indagine attraverso “carotaggi, endoscopie ed endoscopie (con camera a fibre otiche) guidate dal georadar”.

 

Tanto le strutture come i reperti archeologici riportati alla luce saranno studiati attraverso le metodologie di analisi archeologiche classiche.

Sia nella condizione del ritrovamento dei resti “certi” della salma di Papa Alessandro IV, che nel ritrovamento di resti riferibili potenzialmente al Pontefice, si prevede la realizzazione di analisi antropologiche dettagliate. L’esame valuterà l’antropometria, l’età e le possibile malattie o fratture che lasciano tracce nelle ossa; la datazione dei resti attraverso l’analisi Carbonio 14, sarà completata con l’analisi del DNA, che verrà confrontato con il DNA dei resti di alcuni familiari come possono essere Innocenzo III e Gregorio IX, Innocenzo XIII. Si potranno anche eseguire analisi a livello chimico, per capire le cause della morte.



Quarta fase: Convegni Internazionale

La quarta fase prevede la realizzazione di due Convegni Internazionali, nell’anno 2011, 750° anniversario della morte del Papa.

 

Uno dei convegni è di carattere storico-culturale centrato sul valore storico, religioso, politico dell’opera di Alessandro IV e sulla storia d’Europa e di Viterbo nella seconda meta del XIII secolo. Parteciperanno al convegno studiosi particolarmente esperti sul tema; sono già stabiliti contatti con l’Università di Sevilla, Salamanca, New York, Cambridge, ecc.

 

Nell’altro convegno geofisico - archeologico verranno esposti i risultati delle ricognizioni e dei primi scavi eseguiti con particolare evidenza sull’integrazione/confronto, eseguita per la prima volta, dei dati provenienti dalle diverse metodologie e strumentazioni geofisiche utilizzate, completata da uno studio geologico sia sul piano litostratigrafico che del “rischio di stabilità” delle aree interessate dal progetto.

 

Saranno pubblicati gli atti dei citati convegni; si prevede la realizzazione di documentazione multimediale e pubblicazioni su riviste specializzate.

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