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L’UOMO CHE DIVIENE PAPA
Di nome Rainaldo nasce ad Anagni, secondo alcuni storici nel 1199, faceva parte della famiglia dei Conti di Segni, famiglia alla quale appartenevano altri due papi, Innocenzo III (1198-1216, anni di pontificato) e Gregorio IX (1227-1241, anni di pontificato). Di questa illustre famiglia è anche Innocenzo XIII (1721-1724, anni di pontificato), sepolto nelle Grotte Vaticane.
All’inizio della sua carriera religiosa è stato canonico della Cattedrale di Anagni. Studiò presso la università di Parigi. Suo zio, Gregorio IX lo nominò Cardinale Diacono (1227) e nel 1231 Cardinale-Vescovo di Ostia e Velletri. Il papa lo inviò, in numerose occasioni, come legato ad Anagni, Perugia, Viterbo ed in Lombardia. Da Papa Innocenzo IV ebbe l’incarico di Cardinale protettore dell’Ordine Francescano.
Fu eletto papa, a Napoli il 12 di dicembre di 1254, alla morte di Innocenzo IV. Da Sommo Pontifice guidò la chiesa con dignità e prudenza. Si circondò di una corte dei più illustri saggi dell'epoca, San Bonaventura da Bagnoregio, Sant’Alberto Magno e San Tommaso d'Aquino.
Panello 12
PAPA ALESSANDRO E I GRANDI PERSONAGI DEL SUO TEMPO
Dichiarò reali le stigmate di San Francesco.
Elevò agli altari Chiara di Assisi ed Iñigo de Ona.
San Buonaventura era tra i suoi conseglieri e affermò che il papa aveva visto le stimate di San Francesco.
San Tommaso di Aquino faceva parte della sua corte.
Ordinò la traslazione del corpo di Santa Rosa.
Papa Gregorio IX (1227-1241) era zio suo.
Nomino a Sant’ Alberto Magno Doctor universalis.
Scomunicò due volte Manfredi di Svevia.
Promosse Imperatore del Sacro Romano Impero Richardo di Cornovaglia.
Carlo d’Angiò per conto del Papa dà battaglia a Manfredi e sconfigge le sue truppe.
Il papa nei primi anni di pontificato cercó di promuovere Alfonso X “Il Saggio”, re di Castiglia, quale imperatore del Sacro Romano Impero.
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LA SUA OPERA PER LA CHIESA
Alessandro IV dichiarò reali le stigmate di San Francesco, assicurando di averle viste; canonizzò due santi, Chiara d'Assisi ed Iñigo de Ona.
Grande fu l’attività di Alessandro IV per le missioni, per la unione della chiesa Greca a Roma, per la quale avviò trattative con l’imperatore Teodoro Lascaris, si impegnò affinchè in Russia ed in Oriente governassero i cattolici. Si prodigò per organizzare una crociata contro i Tartari (Turchi), i cui preparativi furono interrotti dalla sua morte.
Promosse la riforma del processo canonico contro gli eretici quietisti e panteisti. Scrisse cinque libri di giurisprudenza popolare detti “Decretali”. Combattè la diffusione, in particolare a Perugia, della pratica dei Flagellanti.
Protesse l’Ordine Fran- cescano e l’Ordine delle Clarisse. Promulgò l’indul- genza plenaria con la bolla “Liceo Ecclesiae Catho- licae” che servì anche ad organizzare gli eremiti d’ispirazione agostiniana in un solo ed unico Ordine. Solecitó gli ordini religiosi a seguire le regole con rigore e fedeltá.
Si impegnò affinche l’Ordine dei Mendicanti conservasse le cattedre che avevano presso l’universtà di Parigi.
Nominò il primo arcivescovo di Siviglia (Spagna); a l’Aquila concesse lo status di città e la dignità episcopale, trasferendo la sede di Forcona. Nei suoi anni di pontificato non nominò nuovi cardinali.
Approvò la creazione dell’Università di Salamanca (Spagna), quarta università mondiale dell’epoca assieme a Parigi, Oxford e Bologna.
Panello 14
LA TEMPESTA POLITICA DEL SUO TEMPO
Alessandro IV cercò di proseguire la politica del suo predecesore Innocenso IV, mitigandola per quanto possibile.
A causa delle vicende politiche del suo tempo fu costretto a vivere gravi e complessi momenti che non resero serena e tranquilla la sua esitenza; tempo di crisi tra papato ed impero, di lotte tra guelfi e ghibellini e fra molte città del centro Italia. Cercò di mediare la pace tra Genova e Venezia.
Da cardinale aveva mantenuto relazioni non ostili con Federico II; da Pontefice avversò gli Svevi che non si sottomettevano al potere del papa, non concese la corona della Sicilia a Manfredi, figlio illegittimo di Federico II; Manfredi che fù scomunicato ben due volte nel marzo 1255 ed il 5 aprile 1257.
Nomino re di Sicilia Edmondo di Lancaster, figlio di Enrico III d'Inghilterra. All’inizio del suo papato cercó di promuovere il re di Castiglia (Spagna) Alfonso X “Il Saggio”, quale imperatore del Sacro Romano Impero, anche se poi appoggiò Riccardo di Cornovaglia.
Panello 15
ALESSANDRO IV E VITERBO
Il Pontefice scelse Viterbo come luogo di residenza, fuggendo dai conflitti e dai problemi di Roma. I cittadini di Viterbo gli diedero rifugio, fedeltà e sicurezza. Quando morì, la sua salma fu seppelita nella Cattedrale di Viterbo, in luogo sconosciuto in modo che non potesse essere saccheggiata o riesumata.
Alessandro IV, confermò Viterbo come Sede Pontificia. Da lui fù voluta la costruzione del Palazzo Papale. Consacrò il tempio di S. Maria in Gradi, e fece costruire il relativo chiostro in marmo, consacrò la chiesa della SS. Trinità. Fu lui che con una bolla di indulgenza promosse il restauro del
tetto della Cattedrale e del monastero di San Martino. Avviò l’organizzazione del concilio di Viterbo, che doveva tenersi il 6 luglio del 1261, per promuovere la crociata contro i Tartari (Turchi); concilio non piu svolto a causa della morte del pontefice, avvenuta improvvisamente il 25 maggio 1261.
Mori profondamente afflitto dal sentimento di impotenza vissuto nel cercare di sradicare i mali del suo tempo.
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ALESSANDRO IV E SANTA ROSA
Papa Alessandro IV, che era stato molte volte a Viterbo come legato papale probabilmente conosceva la storia di Rosa. Fu nel periodo in cui il Papa risiedette a Viterbo che la giovane Rosa apparve a Lui in sogno, nel 1257 ben tre volte.
In queste apparizioni la Rosa, che era stata sepolta sette anni prima nel cimitero nei pressi di Santa Maria in Poggio, chiese al Papa di far trasferire il suo corpo nel Monastero delle Clarisse dove, in vita, aveva desiderato di entrare, ma era stata rifiutata.
Il Pontifice, dopo la terza apparizione, certo che la figura che gli parlava era veramente Rosa, ordinò la riesumazione del corpo della giovane. Il corpo di Rosa, miracolosamente incorroto, giaceva nella nuda terra sulla quale era sbocciata una profumatissima rosa.
Con una solenne processione quattro cardinali con una “macchina” trasportarono il corpo di Rosa, seguiti dal Papa, nella chiesa del Monastero delle Clarisse. Avvennero molti miracoli ed il Papa Alessandro IV, avviò il processo di canonizzazione.
Ancora oggi presso la chiesa di Santa Rosa è possibile vedere il corpo incorrotto della Santa.
Panello 17
LA SEPOLTURA DEL PONTEFICE
In una della prime bolle di Papa Urbano IV (1261-1264 anni di pontificato) eletto tre mesi dopo la morte di Alessandro IV è scritto »Viterbii moritur et in ecclesia s. Laurentii honorifice sepelitur. « ║ Nicol. Triveti Annal. ed. Hog 249. - »Sepultus est Viterbii in ecclesio cathedrali. « ║ Brev. Hist. ord. Praedic. Ap. Martene Ampl. Collect. VI. 363. (Potthast, Regesta Pontificam Romanorum, Tomo II pg. 1472)
Negli “Annalium Angliae excerpta” in Monumenta Germanicae Historiae, si legge che i resti mortali di Enrico di Cornovaglia, ucciso il 13 marzo 1271, furono deposti nella Cattedrale “inter duos papas”. Che erano Alessandro IV e Clemente IV, la salma di quest’ultimo fu conservata nella Cattedrale sino al 1276.
In una bolla di Alessandro IV, conservata presso l’Archivio Diocesano di Viterbo, sul “verso”, oltre alla descrizione del contenuto della bolla è riportato:
Anno Domini m°cc°liiij. Alexander papa iiij sedit (?) annos vii. Et | obiit Viterbii et fuit sepultus in ecclesia | sancti Laurentii iuxta altare sanctorum Preurgerii | …se..orum …
In “Platina delle vite de’pontifici, nelle quali si descrivono le vite di tutti loro...” è scritto:“...andò subito a Viterbo ..... morì in quel luogo per lo dolore dell’animo, et honoratamente fu sepolto nella chiesa di San Lorenzo l’anno 7. del suo Ponteficato...” Platina (1421-1481)
Di Conti d’Anagni, detto prima Rainaldo Conti fù creato Pontefice in Napoli à di 25 di Decembre 1254, morì in Viterbo à di 25 di Magio 1261 e fù sepellito in S. Lorenzo Catedrale, nella Cappella della Madonna, sotto le Reliquie, e la Cassa sta sotto terra sotto la Custodia di pietra dell’oglio Santo.
Panello Medaglia 18
MEDAGLIA COMMEMORATIVA DEL 750º
Marco Guglielmi,”magister monetae” della rievocativa Zecca viterbese, ha ideato e coniato la medaglia commemorativa del 750º anniversario dalla morte del pontefice Alessandro IV dedicandogli l’esplicita iconografia allegorica in essa rappresentata. Il Papa, corredato da tutti i paramenti sacri, con in testa il triregno ed il pastorale nella mano sinistra pone la mano destra in segno di protezione e benedizione sulla testa del leone nemeo, davanti alla palma, chiaro simbolismo della cittá di Viterbo.
Al rovecio, l’artista ha replicato il simbolismo delle “bolle plumbee” papali con i volti di S. Pietro e S. Paolo che accompagnano il nome del Santo Pontifice.
La terza immagine,invece si riferisce alla medaglia ideata e coniata dall’artista in occasione del 750º anniversario della traslazione del corpo incorrotto di S.Rosa, avvenuta anch’essa per merito del coinvolgimento spirituale della stesso Papa Alessandro IV,durante lasua permanenza a Viterbo.
Papaalessandroiv
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