Progetto Internazionale Papa Alessandro IV

Breve Storia su Alessandro IV

 


Papa Alessandro IV faceva parte della famiglia Conti di Segni. Papa Innocenzo III (1198-1216, anni di pontificato) il Papa più importante de tutto il medioevo, e che fece entrare al futuro Papa Alessandro IV nella ordine francescana, apparteneva a la sua famiglia e Gregorio IX (1227-1241, anni di pontificato), che le fece Cardinale di Ostia, era zio suo. De questa illustre famiglia forma parte anche, nel Innocenzo XIII (1721-1724, anni di pontificato), sepolto nelle Grotte Vaticane.

 

Si circondò di una corte dei più illustri saggi dell'epoca, San Bonaventura da Bagnoregio, Sant’Alberto Magno e San Tommaso d'Aquino.

 

Negli aspetti religiosi dichiarò come reali le stigmate di San Francesco, assicurando di averle viste, e canonizzò Santa Chiara d'Assisi ed Iñigo de Ona. Protesse l’Ordine francescano e l’Ordine delle Clarisse. Promulgò l’indulgenza plenaria con la bolla “Liceo Ecclesiae Catholicae” che servì anche ad organizzare gli eremiti d’ispirazione agostiniana in un solo ed unico Ordine. Grande fu l’attività di Alessandro IV per le missioni, per la unione della chiesa greca a Roma, mediante le trattative con l’imperatore Teodoro Lascaris, per il governo dei cattolici in Russia e in Oriente, e per una crociata contro i Tartari (Turchi), i cui preparativi furono interrotti dalla morte del papa. Nominò il primo arcivescovo di Siviglia (Spagna), a l’Aquila concesse lo status di città e la dignità episcopale ordinando il trasferimento dalla sede di Forcona. Approvò la creazione dell’Università di Salamanca (Spagna), quarta università mondiale dell’epoca tra Parigi, Oxford e Bologna.

 

Alessandro IV, confermò Viterbo come Sede Pontificia, e fu cosi per ventiquattro anni, periodo che vide risiedere a Viterbo otto Papi. Da lui fu voluto l’inizio della costruzione del Palazzo Papale. Da lui fu disposta la riesumazione e la traslazione del corpo di Santa Rosa presso il convento delle Clarisse, da cui trae spunto la più importante festa religiosa e tradizionale di Viterbo. Consacrò il tempio di S. Maria di Gradi, e fece costruire il relativo chiostro in marmo, consacrò la chiesa della SS. Trinità. Fu lui che con una bolla di indulgenza promosse il restauro del tetto della Cattedrale e del monastero di San Martino. Avviò l’organizzazione del concilio di Viterbo, che doveva tenersi il 6 luglio del 1261, per promuovere la crociata contro i Tartari; concilio non più svolto a causa della morte del pontefice, avvenuta improvvisamente il 25 maggio 1261.

 

A causa delle vicende politiche del suo tempo fu costretto a vivere gravi e complessi momenti; fu costretto a lasciare Roma per le “turbolenze” della città, sotto il governo di Brancaleone. Le lotte fra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, nonché fra diverse città del centro Italia, la lotta con Manfredi figlio di Federico II che scomunicò, non resero serena e tranquilla la sua esistenza. Cercò di promuovere il re di Castiglia (Spagna) Alfonso X “Il Saggio”, quale imperatore del Sacro Romano Impero.
 

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