Progetto Internazionale Papa Alessandro IV

Metodo Magnetico

 

        Il metodo magnetico è basato sulla rilevazione dell’intensità del campo magnetico terrestre (espressa in nanoTesla - nT). In assenza di corpi perturbanti l'intensità è proporzionale alla suscettività magnetica del terreno, che può variare a seconda della quantità di minerali ferromagnetici presenti nella roccia. In tal caso la magnetizzazione è prevalentemente “indotta”, cioè determinata principalmente dal campo geomagnetico attuale.

 

        La presenza di corpi metallici o manufatti cotti (vasellame, laterizi, etc.) è segnalata da una netta prevalenza della magnetizzazione “permanente”, vale a dire di quella componente che conserva traccia dell’effetto del campo geomagnetico presente al momento della formazione del manufatto. Al di sopra, infatti, di una temperatura critica (detta di Curie) i singoli dipoli presenti all’interno dei materiali ferromagnetici, tendono ad allinearsi parallelamente alla direzione del campo geomagnetico esistente in quell’attimo. Tale orientamento viene poi preservato, per cui il corpo assume caratteristiche magnetiche del tutto differenti da quelle naturali; qualsiasi posizione di esso, che non sia coincidente con quella che possedeva all’atto della fusione, determina una netta anomalia magnetica. Tale comportamento è tipico anche delle rocce vulcaniche (soprattutto colate laviche ed esplosioni ignimbritici) che, al momento del raffreddamento, acquisiscono una magnetizzazione permanente.


        Nel caso di cavità, presenti all’interno di rocce magnetizzate, si verifica invece un “deficit”, dato che il vuoto ha magnetizzazione nulla; ciò vale in parte anche per eventuali riempimenti di cavità sepolte, dovuti a possibili crolli o per l’azione dell’uomo.


        L’utilizzo della tecnica gradiometrica è molto frequente in campo geotecnico-archeologico, poiché permette di cogliere variazioni deboli di suscettività magnetica, anche in zone urbanizzate, come quella che verrà esaminata con il presente progetto, dove il rumore elettromagnetico di fondo potrebbe essere elevato. Con questa tecnica si misurano, in contemporanea, i valori del campo geomagnetico su due sensori (inferiore B e superiore T) posti a breve distanza lungo un’asta portante. Sottraendo tra loro i due valori (B-T), si annulla l’effetto di eventuali disturbi antropici nonché delle variazioni diurne, poiché queste influenzano allo stesso modo il valore del campo totale misurato dai due sensori.

 

        Il sensore superiore T risente in minor misura delle strutture più superficiali, rilevate invece con più accuratezza dal sensore inferiore B. In caso di cavità dovremmo pertanto verificare un valore del campo assoluto di B inferiore a quello di T, da cui un gradiente verticale negativo.
 

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